
Patrizia Gazzola
Patrizia Gazzola è Professore Ordinario di Economia Aziendale, Operazioni di gestione straordinarie, Contabilità e Bilancio, Strategic management and Business Planning presso il Dipartimento di Economia dell’Università dell’Insubria di Varese.
E’ membro dello Consiglio: del centro di ricerca “Ethics in Business and Corporate Social Responsibility” (CREARES); del centro di ricerca “Smart Organizations Management and Smart Territory Valorization” (SMARTER); del centro di ricerca “Communal Economy of cities” OM. Beketov National University of Urban Economy; del Business Systems Laboratory BSLab.
E’ inoltre membro esterno del centro di ricerca dell’Università di Aberdeen: “Accountability and Sustainability Research Centre” (GAS). E’ associata al System Dynamics, Italian Chapter (SYDIC), alle associazioni di economia aziendale SIDREA/AIDEA e all’associazione di Knowledge Management.
E’ membro dello comitato scientifico di diverse riviste scientifiche e membro di comitati scientifici di convegni nazionali e internazionali. E’ Associate editor della rivista scientifica Economia Aziendale online, Pavia University Press. Conduce ricerche, scrive libri e articoli su Strategia, Responsabilità sociale d’impresa, Etica nel business, sviluppo sostenibile e teoria dei sistemi.
PER LA LIBERTÀ: UN’UNIVERSITÀ CONTRO LE MAFIE
Patrizia Gazzola.
Il progetto fa parte di un ampio progetto volto a predisporre un progetto educativo nelle Università e nelle scuole lombarde, in particolare nelle aree dell’Università dell’Insubria focalizzandosi in particolare sulla presenza delle mafie e su come un processo di educazione possa aiutare i giovani a creare una cultura etica e legata alla trasparenza. L’attività svolta si è basata su vari incontri di progettazione sia con l’intero gruppo di ricerca, che in gruppi più ristretti. Vari incontri sono stati fatti con la collega Prof.ssa Roberta Pezzetti per l’affinità del modulo e dei temi svolti. Le mafie si inseriscono nell’economia legale per i motivi più vari: occultamento di attività criminali con un’attività di riciclaggio, motivi economici per generare profitto, ma anche motivi strategici quali il controllo del territorio, il consenso sociale.
L’educazione dei giovani ad un modello economico basato sull’economia sociale in grado di creare valore non solo per l’imprenditore, ma anche per gli altri soggetti coinvolti, può contribuire a liberare i territori dall’influenza mafiosa.
Il modello dell’economia sociale è previsto dalla legge 109/1996 e dal d.lgs. 159/2011, che prevedono il riuso sociale e istituzionale delle risorse sottratte alle mafie a vantaggio dei territori. L’obiettivo è togliere alle mafie le risorse indispensabili per la loro crescita e sopravvivenza, tagliando i legami territoriali e riducendo la rete di relazioni che aveva instaurato.
Il lavoro progettuale ha portato alla preparazione di 2 distinti momenti:
1) Il laboratorio dal titolo “etica dell’agire economico” con l’obiettivo di porre l’attenzione sull’influenza della mafia nell’economia. Viene evidenziato il ruolo delle imprese e sulla loro etica e delle organizzazioni non profit nel combattere le mafie. un focus è anche alle nuove strategie delle mafie he prevedono anche l’uso dei social. Sono proposti articoli che rappresentano un base di riflessione e approfondimento.
2) Il workshop dal titolo “progetti di rigenerazione socio-culturale ed economica” volto a creare una base di discussione lanciando degli stimoli legati ad articoli. In particolare si focalizza a come i beni confiscati possano essere assegnati e di come i beni sottratti alla mafia possano riprendere nuova vita. Le peculiarità delle imprese sono analizzate con esempi positivi, ma anche purtroppo negativi.