
Stella Coglievina
Stella Coglievina, professoressa associata di Diritto e Religioni (Diritto ecclesiastico e Diritto canonico/comparato delle religioni) nell’Università degli Studi dell’Insubria, insegna presso il DiDEC nei corsi di laurea di Giurisprudenza, Lingue Moderne e Hospitality for Sustainable Tourism Development. Si è occupata del tema dei divieti di discriminazione religiosa nell’Unione europea, di Islam in Italia e di assistenza spirituale negli ospedali e negli istituti penitenziari, prendendo parte a diversi progetti di ricerca e pubblicando vari articoli scientifici su questi e altri argomenti. Attualmente dirige (come Principal Investigator, Unità di ricerca dell’Università dell’Insubria) il progetto di ricerca, finanziato dal MUR su fondi Prin-PNRR, “ITINEREL” sugli itinerari religiosi come forma di turismo sostenibile.
Abstract dell’attività progettata/proposta per il progetto Per la Libertà: un’Università contro le mafie
Il rapporto tra credenza religiosa e fenomeno mafioso sarà declinato lungo due versanti: uno, quello dei rapporti tra diritto canonico, cultura cattolica e mafia; l’altro, quello del ruolo della libertà religiosa come elemento del trattamento negli istituti penitenziari e come mezzo per promuovere la risocializzazione dell’individuo e la cultura della legalità.
Saranno quindi presentate due lezioni:
– la prima, nel modulo 1 su “Mafia tra storia, politica e cultura”, sarà introdotta dalla prof.ssa Coglievina e tenuta poi dal prof. Fabio Balsamo, esperto di diritto canonico e fenomeno mafioso.
– la seconda, nel Modulo 2 “La rieducazione alla legalità in carcere: ergastolo ostativo, art. 41 bis ord. penit. e libertà religiosa”, sarà tenuta dalla prof.ssa Coglievina sul tema della libertà religiosa nell’ordinamento penitenziario.
Relazione di quanto progettato/presentato.
Il giorno 5 marzo 2024 si è tenuta la lezione “Mafia e Chiesa” nel modulo 1 su “Mafia tra storia, politica e cultura”. La lezione è stata curata dalla prof.ssa Coglievina e dal prof. Fabio Balsamo, ricercatore dell’Università di Napoli. Durante la lezione sono stati approfonditi i complessi intrecci tra cultura popolare e religiosa e cultura di stampo mafioso, andando poi ad analizzare gli interventi recenti della Chiesa cattolica (in particolare CEI e alcune diocesi e regioni ecclesiastiche) di condanna del fenomeno mafioso. La lezione si è svolta dalle 10 alle 12 e ha permesso di riflettere su una tematica tanto particolare quanto importante per la costruzione di una cultura della legalità.
Il giorno 3 aprile 2024 si è tenuta la lezione “Religioni e carcere: tra libertà religiosa e rieducazione alla legalità” nel Modulo 2 “La rieducazione alla legalità in carcere: ergastolo ostativo, art. 41 bis ord. penit. e libertà religiosa”. La lezione si è svolta dalle ore 11.00 alle ore 13.00 ed è stata tenuta dalla prof.ssa Coglievina. Partendo da una riflessione generale sui diritti nell’ordinamento penitenziario italiano, si è approfondito il tema della libertà religiosa in carcere, con particolare attenzione all’assistenza spirituale e al ruolo che il fattore religioso può giocare per la tutela della dignità del detenuto, per la sua risocializzazione e per consentire lo sviluppo di una cultura della legalità, allontanandosi dalla cultura di stampo mafioso e dalle radicalizzazioni/estremismi, che spesso si verificano negli istituti di detenzione e pena.