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Descrizione Progetto

L’Università degli Studi dell’Insubria ha presentato la proposta progettuale per la diffusione della cultura della legalità Per la Libertà: un’Università contro le mafie, che ha ottenuto il finanziamento di 50mila Euro per la sua realizzazione entro il mese di giugno 2024, in risposta all’avviso n. 828 del 18 Maggio 2022, mirato al finanziamento di progetti a valere sul “Fondo per la cultura della legalità” di cui all’art. 1, comma 776 della L. n. 234/2021, pubblicato dalla Direzione generale degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio del Ministero Università e Ricerca (MUR).

Il progetto, ideato dalla Commissione Legalità del Centro Internazionale Insubrico (Direttore Scientifico Fabio Minazzi) con la collaborazione dei Dipartimenti DiSTA, DiDEC e DiECO e dei centri di ricerca insubri DirMIS, CeSGReM, REDESM, si avvale dell’expertise di docenti e ricercatori di altri Atenei su territorio nazionale, con la finalità di studiare il fenomeno mafioso nei territori delle province di Varese e di Como nell’ambito di un Corso di formazione rivolto agli studenti universitari (in presenza) e agli studenti del Triennio delle scuole secondarie di secondo grado (online), sarà coordinato da Stefania Barile e verrà avviato il 26 settembre 2023. Tale Corso è articolato in 8 moduli, di cui tre obbligatori e gli altri, strettamente legati ai dipartimenti coinvolti, a scelta, mirati a sviluppare specifiche competenze di ricerca sulle mafie e di monitoraggio nei territori provinciali di Varese e di Como. Ogni modulo comprende lezioni frontali, attività laboratoriale e workshop, per un totale di 13 ore ciascuno. Gli studenti universitari potranno organizzare liberamente il proprio corso in pacchetti modulari di 40 ore (minimo) pari a 5 CFU, oppure impegnarsi in un percorso completo da 88 ore acquisendo 11 CFU e competenze funzionali nell’ambito del progetto “Service Learning Università e Territorio” con ricaduta didattica nelle scuole secondarie di primo grado e nel primo biennio delle scuole secondarie di secondo grado. Per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado tale proposta può essere integrata direttamente nelle attività di Educazione Civica previste dal curricolo e nelle esperienze formative dei PCTO.

Il progetto, dal profilo interdipartimentale e interaccademico, vede coinvolte le due sedi universitarie di Varese e di Como e la rete degli Istituti scolastici del progetto dei “Giovani Pensatori”, giunto alla sua XV edizione; le rispettive sedi di LIBERA e le ACLI provinciali; per istituire un Centro Interdipartimentale di Studi contro le Mafie (CISM-Uninsubria) in grado di rilevare e analizzare la presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso nelle province di Varese e Como. Inoltre per la disseminazione delle attività nel territorio e per un social impact mirato nelle scuole e nelle associazioni imprenditoriali di categoria, capace di informare, aggiornare e promuovere le varie attività, collabora al Progetto il team di Sociallibreria con la creazione di una piattaforma digitale interattiva. Per qualificare questo ambito di diffusione e disseminazione del Progetto è stata programmata nel Progetto la collaborazione dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia per la formazione dei professionisti e dei pubblicisti che operano sul territorio. Infine, per una ricaduta diretta del Progetto nella dimensione lavorativa, la Federazione Italiana Mediatori e Agenti d’Affari (FIMAA), operando nel recupero delle aree dismesse e di una rete di collegamenti adeguata per la rinascita di Varese e provincia, si inserisce in qualità di partner esterno per rispondere alle richieste del territorio e delle amministrazioni comunali, delineando un percorso chiaro, veloce e completo al fine di garantire con la propria professionalità, in contrasto con la mentalità mafiosa, gli investimenti utili alla riqualificazione di alcune aree divorate dall’incuria.

Con la costruzione di alleanze intersettoriali con questo Progetto l’Università degli Studi dell’Insubria intende rispondere a problematiche complesse, attraverso lo scambio e il confronto di esperienze, effettuate da attori diversi in contesti differenti nel corso degli anni, avvalendosi di strumenti di interazione funzionali alla definizione di strutture di supporto alla progettazione collettiva. In questo modo si delinea un ambito di azione comune, capace di costruire un significato condiviso per ciascun attore coinvolto che conserva la propria identità all’interno della “cultura della legalità” definita dal Progetto, in cui si rende esplicita la richiesta di collaborazione dei partecipanti, si definiscono i ruoli, le reciproche responsabilità e le singole competenze.